"I pensieri sono fatti della stessa materia dei sogni, un pensiero felice vale come un pensiero triste. La tristezza te la danno per poco, ma pure la felicità non costa nulla, allora tu che scegli? Quando rovisto nel passato trovo dolore e morte; quando cerco nel futuro ansia e illusioni, ma quando frugo nel presente trovo questo momento da cui ti scrivo… Questo presente infinito, luminoso… e c’è sempre la musica, ci sei tu, i tuoi occhi. Smetti di girare in tondo… torna a cercare le tue note migliori." (Dal film di animazione “L’Arte della Felicità” di A. Rak, 2013)
DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO
Il disturbo d’ansia generalizzato è caratterizzato da una persistente condizione di stress e preoccupazione per molte e diverse situazioni. Le preoccupazioni risultano eccessive in termini di durata, frequenza o intensità rispetto alla probabilità o alla gravità delle conseguenze degli eventi temuti. Le persone con ansia generalizzata si preoccupano e rimuginano molto sulla possibilità che accadano eventi spiacevoli (o comunque non desiderati), sovrastimando le probabilità che accadano, sovrastimando la gravità delle loro conseguenze e sottovalutando le possibilità di porvi rimedio. Le preoccupazioni sono solitamente accompagnate da irrequietezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione e memoria, irritabilità, difficoltà nel sonno, tensione muscolare o altri disturbi somatici (es: nausea, diarrea, emicrania, sudorazione ecc…). Il rimuginio è un elemento centrale del disturbo, che consiste nel pensare e ripensare continuamente alle cose negative che potrebbero capitare, con l'obbiettivo di prevederle o prevenirle. Il rimuginio risulta difficilmente controllabile: una volta innescato, interromperlo e concentrarsi su altri aspetti o compiti della vita quotidiana è quasi impossibile. Vengono spesso messi in atto tentativi di controllare i pensieri (distrarsi, non pensare), la ricerca di rassicurazioni, o l’evitamento di tutte le situazioni ritenute a rischio di scatenare l’ansia: tali comportamenti, tuttavia, risultano spesso controproducenti nel lungo termine e non modificano il modo in cui funziona e si mantiene il malessere emotivo della persona.
ATTACCHI DI PANICO
Un attacco di panico è un episodio di durata breve ma molto intenso in cui si vive un' ansia acuta e improvvisa, apparentemente inspiegabile, non attribuibile chiaramente ad un evento specifico, accompagnata da una serie di sintomi fisici. L’attivazione fisiologica viene interpretata come qualcosa che ineluttabilmente porterà a conseguenze estreme, come la morte o il “diventare pazzi”. I sintomi più comuni che coinvolgono il corpo, sono:
rossore al viso e talvolta all’area del petto;
capogiri, sensazione di stordimento, debolezza con impressione di perdere i sensi;
formicolii o intorpidimenti nelle aree delle mani, dei piedi e del viso;
difficoltà respiratoria, senso di soffocamento;
aumento della sudorazione oppure brividi, legati a repentini cambiamenti della temperatura corporea e della pressione;
nausea, sensazioni di chiusura alla bocca dello stomaco o di brontolii intestinali;
tachicardia o palpitazioni, spesso associati a dolori al torace;
tremori o scatti.
I sintomi fisici sono accompagnati da pensieri e paure caratteristiche:
perdere il controllo;
impazzire;
non appartenenza alla realtà, derealizzazione;
osservare dall’esterno cosa accade al proprio corpo, depersonalizzazione;
senso di impotenza, vulnerabilità, fragilità
paura di essere sul punto di morire;
crisi di pianto.
Le crisi di panico creano un circolo vizioso in cui i sintomi fisici alimentano quelli mentali e viceversa: si vive nella costante paura che l’attacco possa tornare (paura della paura). Ciò induce il soggetto a monitorare costantemente i segnali fisici ed evitare situazioni ritenute stressanti o “rischiose”, ma tali comportamenti non fanno altro che accrescere l’ansia (circolo vizioso di mantenimento).
ANSIA PER LA SALUTE
L’ansia per la salute (anche detta ipocondria) è caratterizzata dall’ erronea interpretazione di segni e sintomi fisici come segnale di una grave patologia, senza che un’accurata valutazione medica abbia identificato motivi sufficienti per giustificare questi timori. Le persone con ipocondria riconoscono spesso che i propri timori sono esagerati e che potrebbe non esserci alcuna malattia. Ciononostante, l’attenzione è completamente focalizzata a monitorare le proprie sensazioni corporee o segni fisici e a porsi numerosi dubbi sulla loro origine, con il risultato di trovare conferme alle proprie preoccupazioni. La preoccupazione riguardo la propria salute è costante, tendenzialmente catastrofica e difficile da regolare: la persona fatica a pensare ad altro o a non dare importanza ai propri dubbi di malattia. E' presente una costante ricerca di rassicurazioni: la persona impiega solitamente molto tempo in esami medici, verifiche e richieste di opinioni ad altre persone, ricerche su internet dei significati dei sintomi. Tuttavia, tale ricerca di rassicurazioni produce solo un sollievo limitato nel tempo, fino al prossimo dubbio, ancora più grave che può emergere naturalmente nella mente della persona. https://www.youtube.com/watch?v=T3ou2d6QHcw
DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo d’ansia caratterizzato generalmente dalla presenza di ossessioni e compulsioni, anche se in alcuni casi possono essere presenti ossessioni senza compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini mentali che vengono percepite come sgradevoli o intrusive. Il loro contenuto può variare da persona a persona, ma temi riportati più frequentemente riguardano impulsi aggressivi verso altre persone, il timore di essere contaminati o altri pensieri di natura sessuale o soprannaturale. La presenza di questi pensieri porta ad emozioni di paura, disgusto o senso di colpa. Il disagio emotivo può essere così intenso che le persone si sentono costrette a mettere in atto una serie di comportamenti (rituali) o di azioni mentali, nel tentativo di eliminarle dalla mente. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (es: lavarsi le mani, ripetere più volte una stessa azione) o azioni mentali (es. contare, ripetere formule superstiziose) che permettono alla persona di alleviare momentaneamente il disagio provocato dalle ossessioni. Attraverso le compulsioni la persona riesce a ridurre la sgradevole sensazione che qualcosa non va o che potrebbe accadere qualcosa di brutto. Tuttavia le compulsioni non risultano effettivamente efficaci nel ridurre le ossessioni, che possono invece aumentare o ripresentarsi. Le compulsioni possono essere molto debilitanti, impegnare molto tempo e costituire esse stesse un problema. La persona con disturbo ossessivo-compulsivo può avere la tendenza ad evitare tutte le situazioni associabili alle ossessioni e limitare notevolmente la propria vita sociale o lavorativa. https://www.youtube.com/watch?v=9fDxJH9xzhs
FOBIA SOCIALE
Il Disturbo d’Ansia Sociale o Fobia Sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da un intensa paura di trovarsi in una situazione sociale, specie se nuova e non conosciuta, e di mettere in atto dei comportamenti o prestazioni non all’altezza delle aspettative e da cui possa derivare un giudizio altrui negativo. Coloro che soffrono di questo disagio psicologico hanno costantemente paura di dire o fare cose inadeguate o imbarazzanti oppure di mostrare agli altri i segni della propria agitazione. Il timore principale è quello di essere giudicati ansiosi, deboli, impacciati, stupidi, sciocchi o inadeguati: questa paura può essere così forte da produrre intense sensazioni di disagio (es: palpitazioni, tremori, sudorazione, malessere gastrointestinale, tensione muscolare, confusione), che possono sfociare in veri e propri attacchi di panico. I contesti che possono scatenare ansia sociale sono i più disparati: feste, riunioni di lavoro, cene, mangiare o usare il telefono davanti ad altri ecc..
FOBIE SPECIFICHE
Le fobie sono caratterizzate da una reazione di paura intensa in relazione ad un oggetto, che è generata dallo stesso meccanismo che sta alla base dell’ansia. La fobia è una reazione esagerata del sistema di allarme del cervello verso una minaccia specifica. Le fobie hanno un’oggetto di riferimento specifico come, ad esempio, cani, ragni, altezze, viaggi, ecc., al quale è associata una reazione di attivazione fisiologica intensa. I sintomi delle fobie specifiche possono variare da sentimenti di apprensione di media entità fino a veri e propri attacchi di panico. Generalmente, più una persona fobica si avvicina a ciò che teme più la paura diventa forte. Un altro fattore che aumenta la paura è la mancanza di controllo della situazione come nell’incapacità di potersi allontanare dall’oggetto della fobia. L’oggetto è evitato oppure sopportato con grande disagio. Ad esempio, prendere una strada più lunga per evitare di passare per un parco in cui si incontrano spesso cani. E' spesso presente un'ansia anticipatoria: la persona diventa nervosa all’idea di trovarsi in certe situazioni o di venire in contatto con l’oggetto della fobia (Ad esempio, iniziando ad essere in ansia la mattina all’idea di dover prendere la macchina la sera). I sintomi fisici sono simili a quelli dell'attacco di panico, e comprendono, tra gli altri, difficoltà a respirare, tachicardia, trmori, veritigini, brividi freddi o sudorazione. Le sensazioni associate sono di una forte necessità di scappare, una sensazione di irrealtà, di perdere il controllo, di essere sul punto di svenire, la consapevolezza di reagire in maniera spropositata associata all’incapacità di fare altrimenti. I sintomi delle fobie del sangue, iniezioni e ferite sono leggermente differenti, in quanto, dopo un’iniziale attivazione fisiologica, si osserva una reazione opposta di diminuzione dell'attivazione che può anche portare la persona a svenire.
DEPRESSIONE
La Depressione è un Disturbo dell’Umore caratterizzato da frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza e perdita del piacere e della motivazione a svolgere tutte le attività quotidiane. Le persone che soffrono di depressione vivono in una condizione di costante malumore e hanno pensieri negativi e pessimistici riguardo se stessi e il proprio futuro. Spesso la depressione nasce dalla difficoltà di accettare una perdita o il non raggiungimento di un proprio scopo (che viene vissuto come un fallimento insuperabile). La depressione si può manifestare con diversi livelli di gravità: in modo acuto (con fasi depressive molto intense ed improvvise) oppure in modo cronico e continuo, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento. Le componenti psicologiche principali che caratterizzano e mantengono la depressione sono:
La tendenza alla ruminazione mentale, ovvero ad analizzare continuamente ed approfonditamente il proprio malessere (mancanza di energia, umore triste) e i propri problemi (perdite o fallimenti) cercando di capire cause e conseguenze ("Perchè mi è capitato? Perchè sto così male? Cosa ho fatto per meritarlo? Dove ho sbagliato?") con il risultato di mantenere e prolungare lo stato depressivo.
Ritiro: indica la riduzione del contatto sociale, delle attività quotidiane o l’evitamento di compiti; esso è motivato dall’idea di non essere capace o di non provare alcun piacere, che ha come risultato passività e ulteriore demotivazione.
Autovalutazione negativa (autocritica eccessiva): la tendenza a valutarsi negativamente come incapace, sfortunato, indegno di amore, difettoso, a fronte di errori e mancanze che appartengono alla vita di tutti i giorni.
Tendenza a mantenere l’attenzione costantemente puntata su ciò che manca per essere felici o soddisfatti di se stessi e della propria vita.
Al termine della descrizione di alcuni disturbi psicologici, trovate il Link ad una canzone che "racconta" lo specifico disturbo psicologico in maniera autoironica ed evocativa, prodotta dal progetto di due psichiatri-psicoterapeuti"Psicantria" , mirato a promuovere l’uso dello strumento canzone in ambito terapeutico, educativo e sociale.